Nel 2014, su suggerimento di Kurt Grotsh CEO di Chinese Friendly
International, che aveva appena pubblicato il Libro Bianco del Turismo cinese
in Spagna, ho curato il Libro Bianco del turismo cinese in Italia, 550 pagine
di riflessioni, scritte da 34 autori, su vari temi dallo scenario del turismo
cinese in Italia, al marketing, all’accoglienza degli ospiti cinesi, alla
rivoluzione digitale, alle prospettive future.
Sono
trascorsi solo pochi anni, e lo scenario è cambiato in maniera molto
significativa.
Già nel
2013, poco prima dell’uscita del libro Bianco, in Cina era stata emanata la
prima legge sul turismo, un avvenimento dall’importanza straordinaria che aveva
l’obiettivo di regolamentare il settore e di evitare che le specificità del
turismo cinese e del suo sviluppo, lo rendessero ingovernabile.
E nel 2014
– in concomitanza con la pubblicazione del libro Bianco – vengono pubblicati i
dati ufficiali in base ai quali per la prima volta la Cina supera i 100 milioni
di viaggi outbound.
In quello
stesso anno destinazioni diverse dalle mete classiche, come Alessandria e
Ferrara, Amalfi, le Cinque Terre e diverse realtà del Veneto registrano performance
degli arrivi dalla Cina, molto significative.
Subito
dopo l’uscita del Libro Bianco si è svolta l’EXPO a Milano, che ha avuto un
impatto importante sul turismo cinese in Italia, e ha spinto molte realtà
italiane ad interrogarsi sull’importanza dei flussi turistici provenienti dalla
Cina.
Una delle
tesi del Libro Bianco era che gli effetti del turismo cinese sono più profondi
di quanto non dicano i dati relativi all’impatto economico, ed invitano ad un
ripensamento, ed in particolare ad uscire da una visione unilaterale dei
rapporti con il mercato cinese, e spingono a pensare alla Cina non solo come
“mercato emettitore”, come occasione di sviluppo per l’incoming del nostro
Paese, ma anche come opportunità per delineare il contributo che la nostra
cultura del turismo potrebbe dare ad un nuovo modello di sviluppo turistico
in Cina.
L’incredibile
crescita del turismo cinese era, ed è tuttora, dominata da modelli di sviluppo
standard-globalizzati, una situazione che lascia spazio a modelli di sviluppo e
proposte alternativi, più sostenibili, a dimensione umana, e maggiormente
basati sui “valori unici dei luoghi”, per i quali oggi in Cina c’è maggiore
consapevolezza e attenzione rispetto al 2014.
Era stato
questo lo spirito di quella pubblicazione che quattro anni hanno reso in parte
datata, e che in accordo con Veneto Promozione si è dunque pensato di
aggiornare.
Il libro
sarà presto disponibile gratuitamente!
Giancarlo
Dall'Ara
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